< Fiore
Questo testo è completo. |
Dante Alighieri - Il Fiore (XIII secolo)
CXLV
◄ | CXLIV | CXLVI | ► |
CXLV
La Vecchia.
«Figliuola mia cortese ed insegnata,
la tua gran gioia si è ancor a venire.
Or me convien me pianger e languire,
4ché la mia sí se n’è tutta passata,
né non fie mai per me piú ritrovata,
chéd ella mi giurò di non reddire.
Or vo’ consigliar te, che de’ sentire
8il caldo del brandon, che sie avvisata,
che non facessi sí come fec’io:
de ch’i’ son trista quand’e’ men rimembra,
11ch’i’ non posso tornare al lavorio.
Per ch’i’ te dico ben ched e’ mi sembra:
se tu creder vorrá’ ’l consiglio mio,
14tu sí non perderai aver né membra.»
Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.