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Dante Alighieri - Il Fiore (XIII secolo)
CXXIV
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CXXIV
Falsembiante.
«Sed i’ truovo in cittade o in castello,
colá ove Paterin sia riparato,
credente ched e’ sia o consolato,
4od altr’uom (ma’ che sia mio ribello),
o prete ched e’ sia o chericello
che tenga amica, o giolivo parlato,
e’ convien che per me sia gastigato,
8ché ciaschedun mi dotta, sí son fello.
Ancor gastigo altressí usurai,
e que’ che sopravendono a credenza,
11roffiane e forziere e bordellai.
E ’n ciascuno i’ ho malivoglienza;
ma che che duol tu senti, nol dirai,
14sí fortemente dotti mia sentenza.»
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