< Fiore
Questo testo è completo. |
Dante Alighieri - Il Fiore (XIII secolo)
II
◄ | I | III | ► |
II
L’Amante e Amore.
Sentendomi ismagato malamente
del molto sangue ch’io avea perduto,
e non sapea dove trovar aiuto,
4lo Dio d’amor sí venne a me presente,
e dissemi: «Tu sí sai veramente1
che tu mi se’ intra le man caduto
per le saette di ch’i’ t’ho feruto,
8sí che convien che tu mi sie ubbidente».
Ed i’ risposi: «I’ sí son tutto presto
di farvi pura e fina fedeltate,
11piú ch’Assessino al Veglio o a Dio il Presto».
E quelli allor mi puose in veritate
la sua bocca a la mia, sanz’altro arresto,
14e disse: «Pensa di farmi lealtate».
Note
Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.