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Dante Alighieri - Il Fiore (XIII secolo)
LXVII
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LXVII

Amico.

     «E se tua donna cade in malattia,
sí pensa che la faccie ben servire,
né tu da lei giá mai non ti partire:
4dàlle vivanda ch’a piacer le sia;
e po’ sí le dirai: ‘Anima mia,
istanotte ti tenni in mio dormire
intra le braccia, sana, al me’ disire:
8molto mi fece Iddio gran cortesia,
     che mi mostrò sí dolze avisione’.
Po’ dica, ch’ella l’oda, come saggio,
11che per lei fara’ far gran processione,
o tu n’andra’ in lontan pellegrinaggio,
se Gieso Cristo le dá guerigione.
14Cosí avrai il su’ amor e ’l su’ coraggio.»

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