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Dante Alighieri - Il Fiore (XIII secolo)
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LXXVI
L’Amante e Ricchezza.
— «Per dio, gentil madonna, e per merzede»
le dissi allor «s’i’ ho ver voi fallato,
ched e’ vi piaccia ched e’ sia ammendato
4per me, chéd i’ ’l farò a buona fede.
Ch’i’ son certan che ’l vostro cuor non crede
com’io dentro dal mio ne son crucciato;
ma quando vo’ m’avrete ben provato,
8e’ sará certo di ciò ch’or non vede.
Per ch’i’ vi priego che mi diate il passo,
ched i’ potesse abbatter il castello
11di Gelosia, che m’ha sí messo al basso.»
Quella mi disse: «Tu se’ mio ribello;
per altra via andrai, ché sara’ lasso
14innanzi che n’abbatti un sol crinello».
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