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Questo testo fa parte della raccolta Pietro Casaburi
VII
ESCULAPIO, INVENTORE DELLO SPECCHIO
Fisso il piè vagabondo a’ vivi argenti,
e svelti lá dalle gelate valli
dell’Alpi ombrose i lucidi cristalli,
lo specchio esposi alle mondane genti.
Qui l’Ecube e i Tersiti a’ lussi intenti
di natura emendàr sul volto i falli;
porsero a’ labri teneri coralli,
ostri alle guance ed alle chiome unguenti.
Dell’arte opra migliore, onde gli oggetti
per cui gli egri amatori hanno il feretro,
par ch’a legar le fughe han gli anni astretti;
lodi i miei vanti il musico Libetro,
ch’additando nel sen gli altrui difetti,
Momo della natura ho fatto un vetro.
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