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Questo testo fa parte della raccolta L'Empedocle ed altri versi


FOCO DI SANT’ELMO



Il mio core è un ampio mare,
     Ciel profondo è il mio cervel:
Mugghia il nembo aquilonare,
     L’onde arruffa, annera il ciel.

Rotte prue, spezzate sarte
     Preda al turbo errando van;
Fede, Gloria, Amore ed Arte
     Ansj lottano, ma invan.

Ecco, un fatuo foco lento
     Lambe il fior dell’acque, e sta;
Corre un rabbrividimento
     Per l’immane oscurità.


Ecco, in fondo all’aria scura,
     Sopra i gorghi avidi appar
Una candida figura,
     Ch’agil scivola sul mar.

Cade il turbine e s’addurrne
     Sotto al suo magico vol;
Su le fosche aeree torme
     Posa un raggio ultimo il Sol.

Una immensa iri s’inarca
     Su la vergine fatal,
Che impassibile il mar varca
     Sotto l’arco trionfal.

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