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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti d'alcuni arcadi più celebri/Vincenzo da Filicaja
XXI
Fuoco, cui spegner de’ miei pianti l’acque
Non potran mai, nè de’ sospiri il vento;
Perchè in terra non fu suo nascimento,
Nè terrena materia unqua gli piacque.
5Prima che nascess’io, nel Cielo ei nacque,
Ed ancor vive, nè giammai fia spento,
Che alle faville sue porge alimento
Quella, che a Noi morendo, al Ciel rinacque.
Anzi or lassù vie più s’accende, e nuova
10A sua virtù virtute ivi s’aggiunge,
Ov’ei sè stesso, e ’l suo principio trova.
E mentre al primo ardor si ricongiunge,
Cresce così, che con mirabil pruova
Più che pria da vicin, m’arde or da lunge.
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