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I. Che avviene della pioggia
Idrografia Idrografia - 2

i. — che avviene della pioggia.

99. Benchè l’aria rubi continuamente dell’acqua alla superficie della terra, mediante l’evaporazione, e gliela restituisca per mezzo della condensazione, pure, a sommar tutto insieme ciò che si osserva durante l’anno, il mare, i laghi, i fiumi, non si mostrano nè in perdita, nè in guadagno. Bisogna dire adunque che questi due processi di evaporazione e di condensazione si compensino fra loro esattamente.

100. È però anche evidente che l’acqua, la quale ad ogni poco si precipita, non è sull’istante evaporata. Quando cade un acquazzone, non si vedono tosto prosciugarsi le vie. Se poi la pioggia continua parecchie ore, il paese ne è tutto inondato, e rimane al molle per più giorni, anche dopo che la pioggia è cessata. La scomparsa dell’acqua è dovuta solo in parte all’evaporazione. Un’altra parte molto considerevole se ne va per altra via.

101. Una bella porzione piove sul mare e si mescola coll’acqua salsa, e compensa in parte quella quantità di acqua che il mare perde per evaporazione. Il mare è quella grande superficie evaporante, da cui l’atmosfera trae la massima parte de’ suoi vapori.

102. Enorme dev’essere pure la quantità di acqua che cade sulla terra asciutta. Per le Isole Brittaniche, per esempio, si fa ascendere a circa 68 miglia cubiche la quantità che vi piove annualmente; ma vi hanno regioni ancor più piovose. Osservando che avvenga di quell’acqua, voi trovate che, ben lungi dal ritornare immediatamente in seno all’atmosfera, è obbligata a intraprendere un altro giro di circolazione. Osservate che cosa avviene quando piove forte. Ruscelli d’acqua fangosa scorrono per le vie e pei larghi, e giù pei fianchi delle colline e delle montagne. Se vi risolvete a tener dietro ad uno di quei ruscelli, lo vedete unirsi ad altri scoli per formare un torrentello; questo raggiunge un torrente, e questo, alla sua volta, corre a precipitarsi in un fiume, il quale finalmente mette foce in mare. Pensate quanti ruscelli, quanti torrenti, quanti fiumi scorrono su tutta l’immensa superficie della terra, e converrete meco che dev’essere veramente strepitosa la quantità d’acqua che, piovendo dalle nubi, viene per questa via a raccogliersi nell’oceano.

103. Credete voi però che, salvo la parte che è portata via immediatamente dall’evaporazione, tutta l’acqua che piove sulla terra, sia versata in mare per mezzo dei fiumi? Mainò: è facile persuadersi del contrario. Supponiamo di trovarci sopra un terreno arido e polveroso, sul quale un po’ di tempo dopo cada la pioggia. Quando essa ha dato luogo, trovate voi forse il terreno ancora così secco? Mai più. Perchè? Perchè quel terreno si è imbevuto d’acqua, o, in altre parole, perchè una porzione della pioggia vi si è infiltrata. Se poi vi mettete a scavare il suolo, o date mente al contadino che stia scavandovi una fossa, troverete che l’acqua è penetrata profondamente nel suolo, e che questo ne è tutto inzuppato, talmente che la vedrete talora raccogliersi sul fondo dello scavo, in guisa da poterla attingere come ad una sorgente. Insomma una buona parte dell’acqua che piove sulla terra, filtra attraverso il suolo, che tutto ne rimane imbibito. Voi potete credere adunque che l’acqua, la quale così scompare, sia per sempre sottratta alla generale rivoluzione a cui abbiamo assistito. Come potrebbe infatti, perduta nelle viscere della terra, riguadagnare la superficie?

104. Eppure, pensandoci un istante, sarete convinti che quell’acqua non va perduta. Se tutta quella quantità di acqua che si sprofonda sotterra, fosse perduta per la generale circolazione alla superficie, dovrebbe, su questa, andare continuamente e sensibilmente diminuendo. Il mare diverrebbe più angusto e più basso, i laghi e fiumi si asciugherebbero. Ma in tanti secoli nemmeno il più piccolo sentore di tutto questo. Il livello del mare è sempre rimasto costante; i laghi rigurgitano; i fiumi corrono gonfi come per lo passato. A dispetto dell’acqua che ogni giorno si inabissa sotterra, la circolazione, dall’atmosfera alla terra e dalla terra all’atmosfera, è più attiva che mai; il mare non se ne dà per inteso.

105. È forza conchiudere che le acque sotterranee trovino pure una via di ritornare alla superficie. Ciò avviene, come vedremo nel capitolo seguente, per mezzo delle sorgenti che sgorgano dalla terra, e danno perenne alimento ai ruscelli ed ai fiumi, che, come l’altra, la ritornano al mare, e questo, svaporando, la risospinge nell’atmosfera.

106. Intanto voi siete in grado di rispondere alla domanda: Che avviene della pioggia? Una certa porzione svapora immediatamente dall’umido suolo, e risale nell’atmosfera; un’altra grossa porzione è raccolta dai fiumi ed è condotta, attraverso i monti e i piani, al mare, che è la grande caldaja d’evaporazione, a cui l’atmosfera attinge i suoi vapori; una terza porzione, parimenti enorme, filtra attraverso il suolo, e dopo chi sa quali giri e rigiri nelle sotterranee regioni, è, dalle sorgenti, ricondotta alla superficie, per essere versata nei fiumi, che la portano pur essa al mare.

107. La pioggia, a quanto abbiam visto, dà origine a due sistemi di correnti, affatto superficiale l’uno, sotterraneo l’altro. Di questo secondo occorre occuparci anzi tutto.

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