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iii. — lavoro sotterraneo delle acque.
117. Nessun’acqua sembra più pura di quella che, come limpido cristallo, gorgoglia dal suolo. Ma nel senso dei chimici non c’è acqua pura se non consta di due soli elementi, l’ossigeno e l’idrogeno. Invece le sorgenti, siano pure limpide e brillanti quanto si voglia, contengono sempre qualche cosa di più. Quando l’acqua sia pura veramente, facendola bollire, si convertirà tutta in vapore, non lasciando alcun residuo. L’acqua di pioggia contiene sempre qualche impurità che essa trae dall’aria; tuttavia si può considerare come pura; non così quella delle sorgenti. Fatela bollire, e rimarrà sempre un residuo di materia solida. La trasparenza e la limpidezza non sono dunque argomento sicuro di purezza (Prime nozioni di Chimica, § 20 e 21).
118. Se dunque l’acqua che piove è quasi assolutamente pura, mentre dopo aver corso un certo tempo sotterra, ritorna sempre più o meno ricca di altre sostanze, bisogna dire che queste le abbia prese dalle rocce con cui trovasi a contatto nel suo giro. Quelle sostanze non sono visibili, perchè vi si trovano in quello stato che si chiama di soluzione chimica (Prime nozioni di Chimica, § 23). Così, se ponete alcuni grani di sale o di zucchero nell’acqua, si sciolgono e scompajono in seno ad essa. Non li vedrete più; ma il gusto vi avverte della loro presenza.
119. È in questo modo istesso che l’acqua, correndo sotterra, scioglie una certa porzione delle rocce, e questa porzione seco conduce disciolta alla superficie del globo. È però vero che il sale e lo zucchero si sciolgono facilmente nell’acqua; ma come mai può essa sciogliere le pietre?
120. Vi ricorderete che uno dei più importanti ingredienti dell’aria è il gas carbonico, il quale è esalato e fornito all’aria dalle piante e dagli animali (§ 44). Ora la pioggia gliene ruba un pochino, cadendo attraverso l’atmosfera. La pioggia, infatti, si impossessa dei diversi ingredienti dell’aria, seco traendo nella sua caduta acido carbonico, pulviscoli, fuliggine, vapori nocivi, minuti organismi, e altre sostanze nuotanti nell’aria. È così appunto che la pioggia purifica l’aria e la rende più salubre.
121. Non è però soltanto dall’aria che la pioggia acquista ciò che la rende men pura. Toccando il suolo, aumenta d’assai la dose delle sue impurità. Se prendete ad esaminare un po’ di terra, raccolta da un campo o da un giardino, voi vi scoprite facilmente delle fibre lignee e delle radichette morte. Quella terra contiene infatti una certa dose di materia organica, e quindi (§ 44) d’acido carbonico e d’altri acidi. Quella terra stessa, posta in una tazza di ferro ad arroventarsi sul fuoco, perde, per effetto della combustione, la materia organica, perciò anche l’acido carbonico, e cambia colore.
122. Armata dell’acido carbonico che l’acqua rapisce all’aria e, in maggior copia, al suolo vegetale, è preparata ad attaccare le rocce sotterranee e a consumarle, come l’acqua pura far non potrebbe (Prime nozioni di Chimica, Esperimento N. 18).
123. L’acqua, contenente in soluzione acido carbonico, esercita una grande potenza su certe rocce, anche durissime. Ne scioglie una certa porzione e la trasporta seco. Quando incontra, per esempio, del carbonato di calce, ossia una roccia calcarea, può tutta discioglierla e contenerla in soluzione, senza perder nulla della sua limpidezza e trasparenza. Nei paesi dove le suddette rocce abbondano, l’azione erosiva dell’acqua è messa in evidenza da ogni maniera di bizzarre incavature alla loro superficie. È là che le sorgenti acquistano il carattere di minerali, contenendo in soluzione una quantità di sostanze minerali molto maggiore di quella che ne contengono le acque pluviali e le sorgenti, che son dette dolci o pure, appunto perchè lo sono quasi alla lettera (Prime nozioni di Chimica, § 26).
124. Diverse sostanze, tratte di sotterra dalle sorgenti, giovano alla vita delle piante e degli animali. Il carbonato di calce, il sale, il ferro, hanno un’importanza grandissima. Il primo, per esempio, entra nella composizione delle ossa; il secondo favorisce la digestione; il terzo fornisce al sangue la materia colorante. Le acque ci prestano molte di quelle sostanze che sono necessarie al nostro mantenimento; è per questa ragione che, per bere o per cuocere gli alimenti, sono preferibili le acque delle sorgenti, alla pura acqua di pioggia.
125. Se ogni sorgente lavora di continuo a portare dall’interno del globo diversi materiali alla sua superficie, è naturale che la quantità delle rocce interne disciolte ed esportate finirà ad essere enorme. Vi dovranno esser certamente sotterra canali e gallerie scavate dall’acqua, mentre, colla perdita continua di materiale allaFig. 7. — Canale sotterraneo scavato dall’acqua sotterra colla soluzione di una roccia calcarea. superficie su cui l’acqua scorre, ogni più angusta fessura potrà cambiarsi finalmente in una caverna. Tale è appunto l’origine di certe caverne alte parecchi metri e lunghe molte miglia, che si scoprono nelle diverse parti del globo.