< Giustizia ed altre poesie politiche e sociali
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Alla borghesia francese Espiazione

GLORIA IN EXCELSIS!


(PER LA VITTORIA D’AGORDAT

E I TUMULTI DEI CONTADINI SICILIANI)


O di famelici lupi, non d’uomini,
    Grida, o baccanti fiaccole,
Onde una plebe infellonita schiara
    La sua miseria e l’orride
5Tresche di Giardinelli e di Lercara,

Voi col mirifico clangor non soffoca
    Or l’epinicio italico?

Voi non ecclissa con le fulgid’ale
     La Gloria, onde a’ Danàchili
10Tornò l’agguato d’Agordát fatale!

Ben di cannibali genía te nomano,
     Sicula plebe, i soffici
Tribuni! Oh scempio! Oh disonor nei tempi!
     Tu bieca infurj, e d’Euno
15Rinnovi, in tanta civiltà, gli esempi!

Odio! Ma l’itale vene non corrono
     Latticinosi balsami?
Ma in pacifiche giostre Amor non scherza?
     Ma in contubernio triplice
20Non è tutta un amor l’Italia tersa?

Fame? All’esauste epe non giovano
     Gli elucubrati intingoli
Dei regj pasti e i peregrini aromi
     De’ nappi, onde spumeggiano
25Brindisi arguti e priapèi scilomi?

Onta a te, lurida geldra, che il fegato
     Di livor gonfia, esamini
Quante altri in ozio e vigne infeuda e campi;
     Onta a te, ch’osi agli uomini
30Simile farti, e umani dritti accampi!

Male a te, rabida melma, che un libero
     Tozzo agognando, impavida
Cozzi, e ignara d’ossequj e di rimorsi
     Al buon padrone intorbidi
35I sonni, e il censo al sacro erede inforsi!


Che speri? L’ardua virtù, che in ferreo
    Morso ti serra, l’anima
A illuminarti e a disfamarti intenta,
    Alle tue vacue visceri
40Balzelli nuovi e vecchio piombo avventa.


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