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Questo testo fa parte della raccolta The Oxford book of Italian verse


I’
MI trovai un dì tutto soletto

In un bel prato per pigliar diletto.
          Non credo che nel mondo sia un prato
               Dove sien l’erbe di sì vaghi odori.
               5Ma quand’i’ fu’ nel verde un pezzo entrato,
               Mi ritrovai tra mille vaghi fiori
               Bianchi e vermigli e di mille colori;
               Fra’ qual senti’ cantare un augelletto.
                                 I’ mi trovai un dì . . .
          10Era il suo canto sì soave e bello,
               Che tutto ’l mondo innamorar facea.
               I’ m’accostai pian pian per veder quello:
               Vidi che ’l capo e l’ale d’oro avea:
               Ogni altra penna di rubin parea,
               15Ma ’l becco di cristallo e ’l collo e ’l petto.
                                 I’ mi trovai un dì . . .

          I’ lo volli pigliar, tanto mi piacque:
               Ma tosto si levò per l’aria a volo,
               E ritornossi al nido ove si nacque:
               20I’ mi son messo a seguirlo sol solo.
               Ben crederei pigliarlo a un lacciuolo,
               S’i’ lo potessi trar fuor del boschetto.
                                 I’ mi trovai un dì . . .
          I’ gli potrei ben tender qualche rete:
               25Ma da poi che ’l cantar gli piace tanto,
               Sanz’altra ragna o sanz’altra parete
               Mi vo’ provar di pigliarlo col canto.
               E questa è la cagion per ch’io pur canto,
               Che questo vago augel cantando alletto.
                                 30I’ mi trovai un dì . . .

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