< I Mille
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Conclusione
Capitolo LXIV

CONCLUSIONE.

I preti diventati uomini laboriosi ed onesti.

Tutte le cariatidi della monarchia — come i primi — consueti al dolce far niente ed a notare nell’abbondanza, oggi piegando la schiena al lavoro.

Non più leggi scritte1. — Misericordia! grideranno tutti i dottori dell’universo, oggi obbligati anch’essi a menare il gomito per vivere.

Finalmente una trasformazione radicale in tutto ciò che abusivamente chiamavasi civilizzazione — e le cose non andavano peggio! Anzi scorgevasi tale contentezza sul volto di tutti, e tale soddisfazione per il nuovo stato sociale, ch’era un vero miracolo.

Era però un sogno! — Io mi svegliai beneficato certamente dalla visione — amareggiato però subito dopo dalla nauseante realtà della società odierna.

E cercai quindi, addolorato, di ripigliare la strada dell’isolata e deserta mia dimora.


FINE.

  1. Circa la religiosa osservanza delle leggi scritte, si legga una lettera del re d’Italia a Bonaparte;
     «Garibaldi è stato arrestato due volte contro le nostre leggi, e lo sarebbe stato una terza senza la crisi ministeriale.
     «19 ottobre 1867.»

Note

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