< I Salmi di David (Diodati)
Questo testo è stato riletto e controllato.
SALMO XIV SALMO XVI

SALMO XV.

1          Chi nel real augusto padiglione,
     Da te, Signore, eletto.
     Di presente deità sacra magione,
     Da far dimora accetto
     Fie? chi beato tetto
     Goder avrà mercede
     Nel santo monte, ù ’l vero Nume siede?
2          Di ver sarà quell’uom, che’ passi invia
     In piana integritade:
     E nel giusto adoprar la mente pia
     Impiega: e veritade,
     Qualor parlar accade,
     Dal sano cor risuona,
     Nè al gavillar la lingua scioglie o sprona.
3          Chi del compagno ingiusta offesa o danno
     Disleal non procura:
     Per cui l’onte levate a voi non vanno,
     Fuori de l’ombra oscura,
     Di bocca in bocca impura,
     Macchiando onor e fama,
     Di chi propinquo falsamente chiama.
4          Chi, dritto al giudicar, sdegna e avvilisce
     Cui infama un viver rio,
     E pregia l’uom, che teme e riverisce,
     Di cor divoto e pio,
     L’Onnipotente Dio.
     Chi, benchè gliene viene
     Danno, la data fè verace tiene.
5          E chi d’altrui l’aver con empia usura
     Non rode crudelmente:
     N’unque per prezzo vende la drittura:

     Nè contra l’innocente,
     S’accieca con presente.
     Chi queste cose face,
     D’ogni crollo sicur fondato giace.

Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.