< I Salmi di David (Diodati)
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SALMO XXIII.
SALMO XXII SALMO XXIV

SALMO XXIII.

1          Almo pastor e fida
     Scorta di me, fral pecorella errante,
     E ’l Signor, che mi guida,
     Dietro a sue tracce sante.
     E m’apre sì di larghe grazie il seno,
     Ch’ognor gioir di ben confido a pieno.
2          Fra sue mandre gradite
     Fa che riposo mollemente il fianco,
     Su per erbe fiorite.
     E, s’assetato e stanco,
     Anela ’l petto, mi conduce a’ vivi
     D’onde tranquille ristoranti rivi.
3          A l’alma egra e languente
     Aura soave di conforto spira:
     E l’orme grevi e lente,
     Al ben ch’ella sospira,
     Per dritti calli pianamente invia,
     Mercè del Nome suo la grazia pia.
4          Che se, per ombre scure,
     Orrida valle d’atra morte varco,
     Di gelide paure
     Mi veggio franco e scarco.
     Che meco sei; la tua verga sovrana
     D’ogni doglia e passion l’alma risana.
5          Tu di delizie care
     La lauta mensa liberal m’ingombri,
     E le nemiche gare
     Di gelosia adombri.
     Tu m’ungi il capo di stillanti odori
     E colmo il nappo mio versa i liquori.
6          Pel tuo costante amore
     Corso di tuo favor perenne spero,

     Infin a le streme ore,
     Che goderollo intero.
     Così, gioioso, in viva spene m’ergo
     D’aver in casa tua eterno albergo.

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