< Idilli (Mosco)
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Mosco - Idilli (II secolo a.C.)
Traduzione dal greco di Luca Antonio Pagnini (1827)
Idillio I. Amore fuggitivo
Idilli (Mosco) II


 
Ciprigna a cercar volta Amor suo figlio,
Alto gridava: Se mai vide alcuno
Errar pe’ trebbj Amore, è mio fuggiasco.
Chi me l’insegna, di Ciprigna un bacio
5Avrà in mercede. A molti segni il figlio
Puoi ravvisar fra venti. Ei non è bianco,
Ma d’un color di foco. Ha le pupille
Acute e fiammeggianti, il cor maligno,
Soave il ragionar, nè mai tal parla
10Qual pensa, e la sua voce è pretto mele.
Quand’ei si cruccia, è di talento fiero,
Ingannator, di verità nemico,
E senza fè garzon fa brutti scherzi.
Ha il capo ricciutel, protervo il volto,
15Brevi le mani, e pur lontan saetta,
Fino a Stige saetta il Re d’Averno.
Ha il corpo ignudo, ma coperto il core.
Pennuto come augel si lancia a volo
Or su questi, or su quegli, uomini e donne,
20E le viscere investe. Un breve archetto
Reca, e su quello un dardo, un picciol dardo,
Ma che va fino al ciel. Ad armacollo
Ha un turcassetto d’oro, ov’entro stanno
Amareggiate frecce, ond’ei sovente
25Me stessa impiaga. Tutto, tutto è crudo:
Ma più di tutto una sottil sua face,
Che il Sol medesmo incende. Or se tu il prendi
Legato il mena, e non gli aver pietade.
Se il vedi lagrimar, sta ben in guardia,
30Ch’ei non t’inganni; e se pur ride, trallo.
S’ei vuol baciar, t’arretra, il bacio è fello,
E son venen le labbra. E s’ei dicesse:
Prendi, ch’io t’offro in don tutte quest’armi;
Tu nulla non toccar, che i doni suoi
35Son tutti inganno, e son di foco infetti.

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