< Idilli (Mosco)
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Idillio V.
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Qualora il vento l’onde glauche sferza
Placidamente, il pauroso core
Sento instigarsi, nè la Musa allora
Emmi gradita, e troppo più m’incanta
5Il mar tranquillo. Ma poichè rimbomba
Il pelago albeggiante, e lo spumoso
Seno s’incurva, e in furor vanno i flutti,
Agli arbori, e alla terra i lumi giro,
E fuggo il mar. La terra allor mi è fida,
10E mio pronto diletto è selva opaca,
Ove il pin de’ gran venti al soffio canta.
Oh! come tormentosi i giorni mena
Il pescatore, a cui la barca è casa,
Lavoro il mar, fallace preda il pesce!
15A me sotto gran platano frondoso
È grato il sonno, e l’ascoltar dappresso
Il suono d’un ruscel, che mormorando
Il villanel diletta, e non disturba.
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