< Il Conte Rosso < Atto primo
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Atto primo - Scena quarta Atto primo - Scena sesta

Amedeo, Challant.

Amedeo
Sei tu pronto a obbedirmi?
Challant
È mio dover.
Amedeo
Fatti sellare un cavallo.
Challant
Che?
Amedeo
A notte
Partirai di Ripaglia.
Challant
In questa notte?
Amedeo
In questa.
Challant
Un gran viaggio?
Amedeo
Assai. Provvedi
Per un buon corridore, e che sia duro
Alla fatica. Por te non occorre
Molto corredo. Scenderai pel Grande
San Bernardo in Aosta, e i tuoi castelli
Sono lì presso. Termine al viaggio
È il Canavese.
Challant
L'ora è tarda: io debbo
Disporre per la scorta.
Amedeo
È già disposto.
Challant
La mia partenza non si lega ai gravi
Fatti seguiti?
Amedeo
Appunto.
Challant
Ve ne giunse
La notizia pur ora.
Amedeo
E ti ho già scelta
La compagnia.
Challant
Chi mai, signore?
Amedeo
Io stesso.
Challant
Voi?
Amedeo
Non levar la voce. Io ti confido
Il più occulto secreto del mio core,
Le mie più care speranze, il mio sogno
Di gloria, la mia tanto sospirata
Redenzione, la mia vita.
Challant
Voi?
Amedeo
Non levare la voce. Vuoi tu farmi
Scontar con nuove continue menzogne
La fede che ti mostro? Io son spiato
Nelle mie terre, nella casa, ovunque
Ad ogni istante. Guai per me se aperto
Svesto l'ipocrisia che mi difende.
Sol che, quale or mi vedi, altri mi veda,
E l'edifizio delle mie speranze
Con lunga e paziente arte cresciuto
Crolla per sempre. Tu mi puoi tradire
Impunemente.
Challant
Oh!
Amedeo
Non voglio promesse.
Se i fatti onde ti eleggo avran mentito,
Puoi mentirmi tu pure. Io son che debbo
Mostrarti l'uom che celo, e dir parole
Eloquenti come opere. Ti chiedo
Una fede infinita, e a conquistarla
Non ho che un'ora. Ma quest'ora, Ibleto,
Io l'attendeva con l'immota fede
Dei solitari; per essa ho sofferto
La gran rinunzia della mia persona.
Tu l'hai veduta la povera larva
Di sovrano che fui: tutti vi colsi
Alla mia rete. Quando a me d'intorno
Si svolgeva la vita, e, straniero
Come uno scemo, miravo con occhio
Spento le sue vicende, io mi godea
Orgie d'impero, e di voi non è gesto,
Non è pensiero che mi sia sfuggito.
Quel pigro giovinetto avvolto d'ombra,
Freddo e muto, scendea con circospetta
Cura nel cor degli uomini, e, agitando
Il mal vaso dei vizi, ne traea
L'involontaria verità. Spregiato
Ingiustamente, ebbi giusti disprezzi.
Nel mio silenzio maturavo immensi
Disegni, mi splendeano all'intelletto
Fasci di luce, e voi non mi vedeste
Corrugare la fronte o mandar lampi
Dagli occhi domi. La madre soltanto
Nella sua gelosia mi studiava
Inquieta d'inganni, è coll'acuto
Sguardo cercava tremando se nulla
Del paterno valor mi rimanea.
Ora anch'essa riposa nell'inetto,
Infingardo figliuolo, ed io mi franco
Dalla voluta servitù. Ma pensa
Qual mi propongo definito intento,
Come tenace lo perseguo e quanta
Certezza di vittoria m'assecura.
Se mi è bastato di mentir me stesso
Per due lunghi anni vigilanti, io, caldo
Di mia gagliarda giovinezza il core.
Challant
Oh, chi siete, Signore, e che volete?
Amedeo
L'intelletto dell'uomo è dunque aperto
Più al mal che al bene? E il disprezzo è sì facile
E dolce cosa che non trovi al mondo
Un sol ribelle? Eppure io non t'avvolsi
Nel disprezzo comune, e in mezzo ai tristi
Che mi stavano attorno e nell'amara
Prova durata mi splendeva faro
Di speranza il tuo nome. E tu hai risposto
Con sì pronta sfiducia alla mia fede!
Se veramente sei quale ti estimo,
Mi dovrai ripagar con lungo affetto
Questa domanda che mi fai. Che voglio?
Voglio regnar: non bieco, non tiranno,
Non solitario nel poter, ma uomo
Fra gli uomini; tosare alla cotenna
Quei violenti tosator di gregge
E spuntarne gli artigli e, come or stanno
Infra il popolo e me, pormi in lor vece
Infra il popolo ed essi! E forse... forse
Il bel mar di Provenza è men lontano
Che tu non credi... e Nizza è una contea
Che vale un trono.
Challant
Voi siete da tanto,
Voi?
Amedeo
Che terrore è il tuo?
Challant
Questi disegni
Superbamente belli...
Amedeo
Io li vagheggio
Dal primo dì che vestii l'armi.
Challant
E il core
Vi basta di compirli?
Amedeo
Il core e il braccio,
Dovesse andarne della vita.
Challant
Oh Dio!
Voi siete l'uomo dei miei sogni!
Amedeo
E un tale
Pensiero ti sgomenta? M'hai tu offeso

Challant trasalisce.

Nella tua mente, così ch'io non possa
Dimenticarlo?
Challant
Sire!
Amedeo
Io so che m'eri
Quasi sprezzante, anzi quasi nemico.
Forse che m'ingannai nella misura
Della tua inimicizia? Puoi tu darmi
La mano, Ibleto?
Challant
Lo posso, io son vostro.
Amedeo
Ti credo. Ora dà retta: a notte chiusa
Lascieremo Ripaglia; occultamente...
Challant
Oh! mostratevi aperto e fate i vostri
Orgogliosi di voi. Tutta Savoia
Vi seguirà.
Amedeo
E mia madre?
Challant
Essa la prima
Superbisca del figlio.
Amedeo
E lo combatta.
Challant
Siete il più forte.
Amedeo
La guerra civile?
Challant
La spegnete in un attimo.
Amedeo
Ma, spenta,
Tosto si riaccende.
Challant
Avrete a fianco
Tutti i buoni vassalli.
Amedeo
Ed i cattivi
Contro.
Challant
E sperate condurre la grande
Contessa a secondarvi?
Amedeo
A cose fatte
Assentirà.
Challant
Lo scredito frattanto
Vi scema di fedeli.
Amedeo
Una battaglia
Me no scema di più. Non voglio sangue
Per mia causa versato.
Challant
La ragione
Di Stato ve ne assolve.
Amedeo
E l'onta?
Challant
L'onta
Ricada sui colpevoli.
Amedeo
La colpa
Avrà nome Savoia. Ti ricordi
Di Filippo d'Acaia? La matrigna
Lo frodava di Stato ed egli insorse
In armi, devastando e insanguinando
Il conteso Piemonte. Da vent'anni
La matrigna è sepolta, la palude
D'Avigliana nasconde la salma
Di Filippo, e di sua morte il mistero.
Amedeo regna in pace, ma la Casa
D'Acaia ha un tarlo che la rode. Guai
Se il puro limpidissimo metallo
Dell'onore s'appanna! A nostra madre
È difesa il suo nome. Io, se dovessi
Morir qui sull'istante, non vorrei
Mostrar ribelle al buon diritto e al figlio
Una contessa di Savoia. Al giusto
Ordin civile che vagheggio il tempo
Darà certa vittoria, ma le macchie
Di un nome accresce, non cancella, il tempo.
Challant
Che risolvete?
Amedeo
Io voglio far mia madre
Umana suo malgrado. Andrò ignorato
Nel Canavese... Tu conosci i luoghi
E gli animi, colà, tu che sedavi,
Nel nome di mio padre, un'altra volta
Una prima sommossa. Udremo insieme
Le cagioni dell'ira; ai capitani
Della rivolta svelerò il mio stato
Promettendo franchigie: indi, raccolti
Tutti i baroni, comporremo il grande
Dissidio, nel mio nome e in quel di Bona.
Ma che nulla trapeli delle nostre
Intese, o guai por noi! Sarem partiti
Per lunghe cacce.
Challant
La contessa.
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