< Il Dio dei viventi
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XLI XLIII

D’un tratto accadde una cosa meravigliosa: come se a un comando divino il mare si acquetasse sorridendo di pace e di gioia, e sul cielo l’arcobaleno segnasse l’ingresso ad un nuovo mondo ove il dolore il rimorso le vane inquietudini non esistevano più, la madre dapprima, poi il padre si tesero a guardare e ascoltare: e il loro alito fu l’alito stesso della speranza.

Le voci nelle stanze attigue tacquero, le finestre furono spalancate. Anche Rosa accovacciata ai piedi del letto della sua padrona balzò ad aprire i vetri: no, non era più un’illusione della madre in delirio: il vento portava il suono della fisarmonica.

E poco dopo rientrò Bellia.


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