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Ecco il sir dei mercati, il dio dell'oro,
Che al par sui troni e sugli altari ha regno;
Ecco il nume dei numi, a cui dà l'oro
4Beltà, forza, saper, destrezza, ingegno.

Se d'onore gli parli, ei parla d'oro;
Se di patria, di riso ei ti fa segno;
Tu spargi il sangue e quel dei figli, ei l'oro
8Serba, che libertà lo muove a sdegno.

E poi che tregua a sua lurida rogna
Mercate croci e ciondoli non danno,
11Genealogici illustri alberi sogna.

Questo, o plebe, e colui che sul tuo danno
Traffica e ingrassa de la tua vergogna;
14Questo, o plebe codarda, il tuo tiranno.

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