< Il Misogallo (Alfieri, 1903)
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Sonetto XXIII
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SONETTO XXIII.

16 aprile 1793.

Ventitrè milïoni di pidocchi
Fan farsi una Repubblica di carta,
Che nel Reame immenso degli sciocchi
Vien battezzata tosto un’altra Sparta.
Settecento e più gazzere senz’occhi
Fan leggi, notte e dì; Ragion le scarta;
Ma s’uom v’ha, ch’anzi a lor non s’inginocchi,
Di Libertade a gloria, altri lo squarta.
Di gamberi fierissime migliaja
Battagliano in tremende ritirate,
Per custodire la materna ovaja.1
O Repubblica, nata in una state,
Che ai se’ mesi già caschi di vecchiaia,
La regina sarai delle cacate.

  1. Allude alla battaglia di Nerwinden, che è la sola vera giornata campale ordinata della presente guerra, ed in questa i Francesi, inferiori di molto nell’arte schietta militare, furono, come dovean essere, interamente disfatti, e in pochi giorni venne loro poi tolta tutta la Fiandra, che gli Austriaci aveano dianzi evacuata, senza pure essere stati veramente sconfitti in nessuna battaglia, che si meritasse un tal nome.


Note

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