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senatore.
Vi sono poche famiglie nel Napoletano, che godano di una più generale e incontestabile popolarità, di quella di cui gode la famiglia dei baroni Baracco.
Essa è proprietaria di vastissime estensioni di terreni, site per la maggior parte nelle due Calabrie. Su questi terreni coltivati in parte, boschivi, ed altri destinati unicamente alla pastorizia, i Baracco possiedono, oltre a una quantità prodigiosa di greggi d’ogni specie, delle mandre di cavalli, le cui razze portano il loro nome, e sono assai stimate sopratutto, nelle provincie meridionali. Non ricorderemo la quantità immensa di masserizie, ville, castelli, e case coloniche esistenti in queste vastissime proprietà; ci basti il dire per riassumerci, che i fondi generali di queste, si valutano comunemente, alla somma enorme di 20 milioni di ducati.
Non si può dire che questa colossale fortuna non si debba in gran parte alle cure intelligenti e continue del maggior fratello, di quello appunto, del quale noi diamo qui notizie. A questo merito appunto incontestabile, in un particolare, qual si è quello di far valere i propri beni in modo così cospicuo, devesi pure riconoscere nel barone Baracco, il merito di un patriottismo, che non si è mai smentito, nè affievolito.
Quindi, ben consigliarono i ministri della Corona, quando proposero al Re, di dare un seggio nel consesso senatoriale, al capo di una famiglia, benemerita del paese, e che esercita molta influenza nelle Province napoletane.