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deputato.
È fratello ad Anselmo, ed è uomo che non manca di svegliatezza d’ingegno e di molta attività. Il suo patriottismo lo spinse ad entrar nell’armata nel 1859, e nel 1863 fu promosso al grado di capitano nei bersaglieri.
Inviato col suo battaglione nelle province napoletane, vi si condusse con molto ardimento, tanto che ebbe ad esser citato più volte, c proposto per una ricompensa, ottenne la medaglia d’argento al valor militare.
Il capitano Guerrieri-Gonzaga durante il tempo da lui passato nelle province napoletane a combattere contro i campioni di Francesco II, aveva avuto agio di farsi un’idea assai chiara di quel genere di guerra, e studiando intorno al metodo che vedeva praticato per ordine del comandante supremo militare, generale Alfonso Lamarmora, ebbe a persuadersi che quel sistema stesso era lungi dal potersi dire il più atto a conseguire il desideratissimo scopo della completa distruzione del brigantaggio.
In quell’occasione il novello capitano, che certamente non aveva avuto tempo da poi ch’era rimasto al servizio, d’abituarsi talmente alle severe norme che la disciplina rigorosamente prescrive, da non credere essergli lecito di dire il parer suo intorno alle disposizioni dei propri superiori e di dirlo al pubblico per le stampe, in un lungo articolo da esso inserito sul giornale La Stampa, prese a criticare la serie di misure e di provvedimenti, mediante i quali il generale Lamarmora, già da due anni, si era proposto senza troppo venirne a capo di recidere le teste a quell’idra schifosa.
Noi non possiamo approvare il passo fatto dal Guerrieri, che non gli era assolutamente lecito fintantochè indossava la militare divisa. Dove anderemmo noi, se agli ufficiali fosse permesso di biasimare pubblica mente l’operato dei loro superiori? Sarebbe egli possibile di mantenere quella disciplina, senza la quale non può esservi esercito?
Vero è che il capitano Guerrieri-Gonzaga dette poco tempo dopo la propria dimissione; ma sembra a noi ch’egli avrebbe dovuto cominciare dal dar questa, e poi metter fuora le sue critiche segnandole del proprio nome.
Dopo di ciò il Guerrieri-Gonzaga ha voluto essere deputato, ed è riuscito a farsi eleggere al secondo scrutinio dal collegio elettorale di Guastalla. Altro non possiamo dire di lui, mentre scriviamo queste linee il giorno stesso in cui egli ha prestato giuramento.