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Filippo Linati.
senatore.
Discendente da antica e nobile famiglia parmigiana, Filippo Linati ha veduto il giorno a Barcellona, in Ispagna, il 9 gennajo del 1816, figlio al conte Claudio, e ad Isabella De-Baccardi.
Il padre suo, gravemente compromesso in Italia ed in Ispagna per cause politiche, moriva nel 1832 su terra d’esilio in America.
Il nostro protagonista nacque talmente offeso negli organi visuali da non poter poi mai leggere ad occhio nudo. — Gli fu quindi impossibile di fare un corso regolare di studi; ciò nondimeno, supplendo coll’energia della volontà al naturale difetto, si occupò lungamente ed accuratamente ad istruirsi in letteratura, storia, filosofia e scienze, sicchè potè emettere poscia molti commendevoli scritti, tra i quali sono a notarsi due raccolte di versi e sei poemetti, tre opuscoli, pubblicati in varie epoche, sulle condizioni del proprio paese, e un volumetto sulla nuova teoria del sistema rappresentativo.
Appartenne egli sempre nella sua città nativa alla frazione democratica del partito costituzionale italiano e godè di non poca popolarità tra i suoi concittadini.
Nel luglio 1859 fu nominato podestà di Parma, e presentò in questa qualità all’imperatore Napoleone III la protesta che 40,000 parmensi aveano firmata in odio della dominazione borbonica; pel primo quindi potè annunziare all’Italia la fausta notizia che il principio del non-intervento sarebbe stato mantenuto.
Costituitasi l’Assemblea dei rappresentanti del ducato di Parma, il Linati ne fu eletto membro da tre collegi, e fu in due altri in ballottaggio.
Il governatore dell’Emilia lo nominò provveditore agli studi della provincia parmense, e con decreto in data 18 marzo 18G0 S. M. il Re lo inalzò alla dignità di senatore.
Il Linati è iscritto nell’albo di quattordici accademie letterarie e scientifiche, ed è decorato di quattro 5 ordini equestri.