Questo testo è completo. |
◄ | Luigi Alfonso Miceli | Gioacchino Napoleone Pepoli | ► |
Girolamo Pallotta.
deputato.
Nacque in Bojano, nell’antico Sannio, il 10 settembre 1804 dal cavaliere Giacomo e da Vincenza Patullo.
Educato in famiglia nella città di Napoli, si dedicò allo studio del diritto con tanto profitto che a venti anni n’ebbe la laurea. Era suo intendimento percorrere la carriera del foro, ma circostanze domestiche ne lo distolsero, e ritiratosi a vivere nella città nativa ebbe testimonianza di fiducia e di stima dai propri concittadini col ricevere incarichi di pubbliche magistrature, in qualità or di consigliere, or di presidente del consiglio municipale e provinciale.
Nel 1848 il Pallotta venne eletto a deputato nel Parlamento di Napoli, d’onde poi, soppressa la costituzione, gli derivarono per parte del governo borbonico ogni sorta di persecuzioni e minaccio. Malgrado questo il Pallotta si mostrò sempre animato da patri sentimenti, e cooperò al risorgimento nazionale, corrispondendo col comitato centrale di Bari, e organizzando comitati sussidiari in Foggia e San Severo della Capitanata, onde essere in grado di rispondere al primo appello insurrezionale. Così avvenne che il Pallotta si trovasse addì 5 settembre 1860 a capo di un governo provvisorio istituito in Bojano, e ciò non senza grave pericolo, mentre, come ognun sa, gli sgherri borbonici scendevano dagli Abbruzzi, e abitavano in quell’orribile modo, che eccitò l’indignazione di tutta Europa, la reazione in Isernia.
Nominato poscia dallo stesso dittatore Garibaldi a comandante supremo delle guardie nazionali nel proprio comune e poi di quelle del distretto d’Isernia stessa, sedò il movimento reazionario in quest’ultima città e suo distretto, nonchè in quello di Guardia-Regia.
Non è meraviglia che sì eminenti servigi designassero il Pallotta ai suffragi de’ suoi concittadini per la elezione di deputato al Parlamento nazionale.