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deputato.
Non sono da trascurarsi, nel rinnovamento politico di un popolo quei caratteri d’uomini faccendieri ed aitanti, mediante i quali, folle di gente si adunano e si mettono in via per operare un qualche moto d’importanza e che altrimenti non si sarebbe potuto sperare.
Il cavaliere Marcone è appunto uno di tali uomini, capaci di esercitare un’ascendente sulle masse, di mettersi alla loro testa e di guidarle ad utili e patriottiche imprese.
Così egli ha fatto nel 1860, quando Garibaldi sbarcò sul continente napoletano, ed in quella circostanza si è adoperato con molta efficacia ad ajutare la spedizione e ha potuto rendere effettivamente dei segnalati servigi dei quali non saprebbesi non tenergli conto.
Più tardi i suoi concittadini lo hanno eletto deputato, ed egli a quest’ora siede sui banchi dell’estrema sinistra colla quale vota costantemente.
Non crediamo, a vero dire, ch’egli sia molto utile nel disbrigo dei lavori che vengono affidati ai rappresentanti della nazione, nè che prenda gran parte alle discussioni che hanno luogo negli uffici; certo che nelle pubbliche discussioni fino a quest’ora non l’abbiamo mai udito a proferir verbo: nė di ciò gli facciamo rimprovero, che s’egli tace, non v’ha che troppi, e specialmente dal suo lato, che parlano.