< Il Parlamento del Regno d'Italia
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Pier Silvestro Leopardi
Lorenzo Ginori Lisci Gaetano Giorgini
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Piersilvestro Leopardi.


Compagno di sventura dei Poerio, dei Settembrini, e degli Spaventa, il Leopardi si è dedicato di buon ora tutto intiero alla patria, e ha patito per essa quei tormenti, e quelle privazioni che il Borbone non risparmiava mai ai buoni patrioti.

Noi non istaremo a rifare la dolorosa istoria, che troppo di sovente abbiamo, ahimè! dovuto tessere in queste pagine.

Basti il dire, che i patimenti fisici e morali, se non hanno potuto affiacchire l’animo del valoroso figlio d’Italia, hanno curvato tuttavia il suo corpo, e impresso nel nobile volto, le marche profonde degli affanni patiti.

Gli elettori napoletani hanno reso un meritato tributo di ammirazione e di riconoscenza al Leopardi, confidandogli la missione di rappresentarli in seno al Parlamento nazionale.

Nell’aula legislativa, il Leopardi, fa qualche volta sentire l’affievolita sua voce, gettando spesso, in mezzo a dibattimenti troppo animati e sdegnosi, una parola di pace e di conciliazione; egli siede alla destra, ed è uno dei più costanti membri della maggioranza; tutti professano per esso sentimenti di simpatia e di rispetto.



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