< Il Trecentonovelle
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XI XIII

Come Alberto detto, rimenando uno ronzino restío a casa, risponde a certi, che ’l domandano nuovamente, come nuovo uomo era.

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Dappoi che io ho messo mano in Alberto da Siena, seguirò ancora di dire di lui una piacevole novelletta, la quale, se la fece per senno, serebbe stata bella a qualunque savio; ma credo piú tosto fosse per semplicità. Costui, avendo bisogno d’andare a un suo luogo fuori di Siena, accattò da un suo vicino un ronzino, sul quale salendo suso, e andando insino alla porta, come là giunse, il ronzino si cominciò a tirare addietro, come se della porta avesse aúto paura, o fosse aombrato, o che si fosse posto in cuore di non volere uscire della terra. Alberto, accennandoli cotale alla trista, non lo poteo mai fare andare; ma cominciandosi a sinistrare, e Alberto avendone grandissima paura, per lo migliore discese in terra, e prese le redine, lo volse indietro e cominciollo a rimenare a casa di chi gli l’avea prestato: là dove il ronzino non ch’egli andasse di passo, ma andava sí di trotto che facea ben trottare Alberto.
E cosí arrivò per lo campo di Siena; al quale quelli Sanesi che v’erano avendo gli occhi, veggendo menare uno ronzino a mano, a gran boci gridavano:
- O Alberto, di cui è cotesto ronzino? O Alberto, dove meni tu questo ronzino?
A quelli che diceano: «Di cui è cotesto ronzino?» rispondea: «Èssi me’ suo». A quelli che diceano: «Dove il meni tu?» rispondea: «Anzi mena elli me».
E cosí diede che pensare a’ Senesi buona pezza, tanto che seppono l’effetto di quello che dicea; e Alberto rendé il ronzino, dicendo a colui:
- To’ ti il ronzino suo, dappoi che e’ non vuole che io vadi in villa oggi -; e cosí si rimase Alberto, che non andò in villa quel giorno.
Io per me credo che Alberto in questo fosse molto savio; ché sono molti che dicono: «Io vincerei pur la prova». Quando uno avesse a domare, o scorgere un suo puledro, forse è da consentire; ma vincere la prova d’un cavallo altrui, colui che si mette a questo non corregge il suo cavallo, ma piú tosto puote pericolare sé.

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