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George Gordon Byron - Il corsaro (1814)
Traduzione dall'inglese di Pietro Isola (1830)
Canto I - IX Canto I - XI

X.

  Ben lieve è il segno, che la colpa incide
Su la faccia del reo; ma in sen;.... Oh, in seno
È l’angoscia, è il dolor! Veste ogni forma
Infedeltà d’Amor; frode se cerchi,285
Odio, Ambizion, solo un sorriso amaro

Trovi sul labbro; un increspar di fronte
Uno squallor che sul serbato aspetto
Subitàno si sparga, unica traccia
Son d’interna tempesta; ma se brami290
L’orror vederne, quì t’appiatta, e mira;
Mira lo sguardo al ciel rivolto, e il passo
Frettoloso, ed incerto, ed il riposo
Agonizzante, e la man stretta, e l’occhio
Attonito, e lo scuotersi, e l’ udire295
Se alcun s’intruda esploratore, e colga
In tanta ambascia, e ogni sembianza mira
Figlia d’un cor di mille affetti pieno,
Che pugnar più non ponno, e non fuggire;
Mira il sorger convulso, e il delirante300
Contendere, ed il brivido improvviso,
E l’ardere, e il bagnarsi della fronte;
Mira l’alma, o stranier, e se non tremi,
Se il puoi, qual pace il suo destin conforte
Come il romito sen divora, e strugge305
D’anni esecrati il pensier tristo, e mira...
Ma, chi mai vide, chi fia mai che vegga
Uom che segreto duol libero sfoga! ....

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