< Il corsaro
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L. A. DAMASO PARETO.
A Voi, Concittadino di intatta, ed onorevole stirpe, a Voi, dotto amico delle Angliche Muse, io, non ultimo ammiratore di esse, intitolo questi canti di Byron. In quanto pregio la letteraria Europa tutta tengasi il Corsaro, e qual velo pietoso, da cui non altro che gloria traspiri alla severa posterità, stendasi per esso sulle ceneri del sommo Cantore, Voi, e più di me al certo, lo sapete. I miei versi, restii allo ardente volere, mal ripeteràn forse la patetica armonia del generoso Britanno; saran teneri, credetelo, in ogni tempo di soavissimo, e leal sentimento per la gentile vostra accoglienza.
il traduttore.
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