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POESIA E PROSA
Se voi foste un color, sareste quello
Del geranio fiorito;
Ed io vi porterei sul mio vestito
Attaccata all’occhiello.
E se foste un olezzo, voi sareste
L’incenso degli Dei,
Iris, ginepro o maggiorana agreste;
Ed io sternuterei.
Se un sapor foste, egli sarìa stupendo
Pizzicor di rosoli;
Io sarei, per quel caso, il Reverendo
Canonico Ambrosoli.
Carme, sareste il Cantico de’ Cantici
E gli organi giudei
Suonerebbero a festa, ed io sarei
Il mantice de’ mantici!
Se foste un vento, sareste Scirocco
D’Algeri o di Marocco,
Soffio arcano, bollente e Levantino;
Ed io sarei mulino.
Ora di questi versi
Resta ancora a vedersi
La lieta allegoria
Ch’è palese e nascosa:
Siete la Poësia
Ed io sono la prosa.
Dicembre, 1865