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Questo testo fa parte della raccolta Rimatori siculo-toscani del Dugento

A perdimento perdei mi’ allegranza;
per ciò ch’io mi dolfa,
20mi fa sbaudir, poi so a comandamento
di quella che mi tiene ’n sua possanza.
Senz’ella non valia,
or vivo in bona spene e gioi’ sento.
Tal forz’ha l’alta donna dal su’ lato,
25che lo vii omo fa esser pregiato
e lo mutulo torna in parlamento.
In parlamento e ’n gioco e ’n allegranza,
più ch’eo non solia,
viviamo insembre senza partimento.
30Li mai parlieri, che metteno scordanza
in mar di Cicilia
possan ’negare, e viver a tormento;
ca per li fini amanti è giudicato:
«Launque è mal parlier sia frustato».
35A l’alta donna piace esto convento.
Convento mi donao di su’ amanza
un giorno ch’io sallia
a lo giardino in suo difendimento.
Una rosa mandaomi per simiglianza;
40più ch’altro fiore aulia;
und’io lo tegno bon cominciamento.
Dall’alta donna, che ’n m’ha sigurato
col su’ aulente fior che m’ha donato,
bon cominciare aspetta compimento.

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