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Gabriele D'Annunzio - Intermezzo di rime (1884)
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Quando le cose ne l'ardore intenso
anelanti si accasciano, e spietate
versano le cicale per l'immenso
ozio un rio d'inni a la profonda estate,
5io mi rendo a la terra. Unico il senso
de l'essere le membra dilatate
mi regna: io più non soffro, io più non penso,
io son libero al fin, divino apàte.
La terra madre mi conservi! Io viva
10ne la mia nova forza inconscïente,
godendo il sole, come un vegetale.
M'infastidisce omai questa cattiva
commedia che tien vigile la gente,
questa commedia del bene e del male.
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