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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti d'alcuni arcadi più celebri/Pier Jacopo Martello
I1
Io vedea ne’ tuoi bruni occhi cervieri
Due di questo mio volto imaginette:
Scorgeane un’altra in tue sembienze elette,
E in quel viso a me piacqui, ed in quei neri.
5Ma ilumi, u’ mi specchiai sì volentieri,
Oggi, ahi!, morte ferì di sue saette;
Svenner le guance, e ’n lor le due pozzette,
Nè queste, o Figlio, è il bel proffil di jeri.
Anzi di me la miglior parte or langue;
10Che il più teco ne venne, ed io qui resto
Poco meo che nud’ombra, e corpo esangue,
Se dunque rechi entro l’avel funesto
L’amor del padre e le fattezze e ’l sangue,
Deh, Figlio, omai che non ti porti il testo?
- ↑ Nell’immatura morte di Giovanni suo figliuolo.
Note
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