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ARGOMENTO
Danao, re d’Argo, spaventato da un oracolo, che gli minacciava la perdita del trono e della vita per mano d’un figlio d’Egitto, impose segretamente alla propria figliuola di uccidere lo sposo Linceo nella notte istessa delle sue nozze. Tutta l’autorità paterna non persuase alla magnanima principessa un atto così inumano; ma neppure tutta la tenerezza di amante poté trasportarla giammai a palesare a Linceo l’orrido ricevuto comando, per non esporre il padre alle vendette d’un principe valoroso, intollerante, caro al popolo ed alle squadre. Come, in angustia sí grande, osservasse la generosa Ipermestra tutti gli opposti doveri e di sposa e di figlia, e con quali ammirabili prove di virtú rendesse finalmente felici il padre, lo sposo e se stessa, si vedrá dal corso del dramma (Apollodoro, Igino ed altri).