< Isaia (Diodati 1821)
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Isaia (Diodati 1821) capitolo 2

Descrizione dei peccati e delle sofferenze del popolo, con esortazioni e minaccie.

1
 LA visione1 d’Isaia, figliuolo di Amos, la quale egli vide intorno a Giuda ed a Gerusalemme, a’ dì di Uzzia, di Iotam, di Achaz, e di Ezechia, re di Giuda.

2 Ascoltate, cieli; e tu, terra, porgi gli orecchi; perciocchè il Signore ha parlato, dicendo: Io ho allevati de’ figliuoli, e li ho cresciuti2; ma essi si son ribellati contro a me.

3 Il bue conosce il suo possessore, e l’asino la mangiatoia del suo padrone; ma Israele non ha conoscimento, il mio popolo non ha intelletto3.

4 Guai alla nazione peccatrice, al popolo carico d’iniquità, alla schiatta de’ maligni4, a’ figliuoli perduti! hanno abbandonato il Signore, han dispettato il Santo d’Israele, si sono alienati e rivolti indietro.

5 A che sareste ancora percossi5? voi aggiugnereste rivolta a rivolta; ogni capo è infermo, e ogni cuore è languido.

6 Dalla pianta del piè infino alla testa non vi è sanità alcuna in esso; tutto è ferita, e lividore, e piaga colante; le quali non sono state rasciugate, nè fasciate, nè allenite con unguento. 7 Il vostro paese è desolato, le vostre città sono arse col fuoco; i forestieri divorano il vostro paese, in presenza vostra; e questa desolazione è come una sovversione fatta da strani6.

8 E la figliuola di Sion resta come un frascato in una vigna, come una capanna in un cocomeraio, come una città assediata.

9 Se il Signor degli eserciti non ci avesse lasciato alcun piccolo rimanente, noi saremmo stati come Sodoma, saremmo stati simili a Gomorra7.

10 Ascoltate, rettori di Sodoma, la parola del Signore; popolo di Gomorra, porgete le orecchie alla Legge dell’Iddio nostro.

11 Che ho io da far della moltitudine de’ vostri sacrificii8? dice il Signore; io son satollo d’olocausti di montoni, e di grasso di bestie grasse; e il sangue de’ giovenchi, e degli agnelli, e de’ becchi, non mi è a grado.

12 Quando voi venite per comparir nel mio cospetto, chi ha richiesto questo di man vostra, che voi calchiate i miei cortili?

13 Non continuate più di portare offerte da nulla; i profumi mi son cosa abbominevole; quant’è alle calendi, a’ sabati, al bandir raunanze, io non posso portare iniquità, e festa solenne insieme.

14 L’anima mia odia le vostre calendi, e le vostre solennità; mi son di gravezza, io sono stanco di portarle.

15 Perciò, quando voi spiegherete le palme delle mani, io nasconderò gli occhi miei da voi9; eziandío, quando moltiplicherete le orazioni, io non le esaudirò; le vostre mani son piene di sangue.

16 Lavatevi, nettatevi, rimovete la malvagità delle opere vostre d’innanzi agli occhi miei; restate di far male;

17 Imparate a far bene10; cercate la dirittura, ridirizzate l’oppressato, fate ragione all’orfano, mantenete il diritto della vedova.

18 Venite pur ora, dice il Signore, e litighiamo insieme. Quando i vostri peccati fossero come lo scarlatto, saranno imbiancati come la neve; quando fosser rossi come la grana, diventeranno come la lana11.

19 Se voi volete ubbidire, mangerete i beni della terra;

20 Ma se ricusate, e siete ribelli, sarete consumati dalla spada; perciocchè la bocca del Signore ha parlato.

21 Come è la città fedele divenuta meretrice! ella era piena di dirittura; giustizia dimorava in essa; ma ora son tutti micidiali.

22 Il tuo argento è divenuto schiuma; la tua bevanda è mescolata con acqua;

23 I tuoi principi son ribelli, e compagni di ladri; essi tutti amano i presenti, e procacciano le ricompense; non fanno ragione all’orfano, e la causa della vedova non viene davanti a loro.

24 Perciò, il Signore, il Signor degli eserciti, il Possente d’Israele, dice: Oh! io mi appagherò pur sopra i miei nemici, e mi vendicherò de’ miei avversari12!

25 Poi rimetterò la mano sopra te, e ti purgherò delle tue schiume, come nel ceneraccio; e rimoverò tutto il tuo stagno;

26 E ristabilirò i tuoi rettori, come erano da principio; e i tuoi consiglieri, come erano al cominciamento; dopo questo tu sarai chiamata: Città di giustizia, Città fedele13.

27 Sion sarà riscattata per giudicio, e quelli che vi ritorneranno per giustizia.

28 Ma i ribelli e i peccatori saranno tutti quanti fiaccati, e quelli che abbandonano il Signore saranno consumati.

29 Perciocchè voi sarete svergognati per le querce che avete amate, e confusi per li giardini che avete scelti.

30 Perciocchè voi sarete come una quercia di cui son cascate le foglie, e come un giardino senza acqua.

31 E il forte diventerà stoppa, e l’opera sua favilla; e amendue saranno arsi insieme, e non vi sarà niuno che spenga il fuoco.

  1. Num. 12. 6.
  2. Is. 5. 1, ecc.
  3. Ger. 8. 7.
  4. Mat. 3. 7.
  5. Ger. 5. 3.
  6. Deut. 28. 51, 52.
  7. Lam. 3. 22. Rom. 9. 29.
  8. 1 Sam. 15. 22. Sal. 51. 16. Am. 5. 21, 22.
  9. Prov. 1. 28. Is. 59. 2.
  10. Rom. 12. 9.
  11. Sal. 51. 7. Is. 43. 25, 26.
  12. Deut. 28. 63.
  13. Zac. 8. 3.

Note

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