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Gli ambasciatori di Babilonia a Gerusalemme. Orgoglio di Ezechia.
2 Ed Ezechia si rallegrò di loro, e mostrò loro la casa delle sue cose preziose, l’argento, e l’oro, e gli aromati, e gli olii odoriferi, e la casa di tutti i suoi arredi, e tutto quello che si ritrovava ne’ suoi tesori; non vi fu cosa alcuna in casa, ovvero in tutto il dominio di Ezechia, ch’egli non mostrasse loro.
3 E il profeta Isaia venne al re Ezechia, e gli disse: Che hanno detto quegli uomini? e donde son venuti a te? Ed Ezechia disse: Son venuti a me di paese lontano, di Babilonia.
4 Ed Isaia disse: Che hanno veduto in casa tua? Ed Ezechia disse: Hanno veduto tutto quello che è in casa mia; non vi è nulla ne’ miei tesori, che io non abbia lor mostrato.
5 Ed Isaia disse ad Ezechia: Ascolta la parola del Signor degli eserciti: 6 Ecco, i giorni vengono, che tutto quello che è in casa tua, e quello che i tuoi padri hanno raunato in tesoro infino a questo giorno, sarà portato in Babilonia; non ne sarà lasciata di resto cosa veruna, dice il Signore.
7 Ed anche si prenderanno de’ tuoi figliuoli, i quali saranno usciti di te, i quali tu avrai generati; e saranno eunuchi nel palazzo del re di Babilonia.
8 Ed Ezechia disse ad Isaia: La parola del Signore, che tu hai pronunziata, è buona. Poi disse: Non vi sarà egli pur pace e sicurtà, a’ miei dì?
- ↑ fino al ver. 8: vedi 2 Re 20. 12—19, e rif.