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Gabriele D'Annunzio - Isaotta Guttadàuro (1886)
Rondò III
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RONDÒ
Lungi i boschi alti e sonori
dove l’Austro avea gran lite
e da mille verdi vite
salian canti a’ nostri amori!
Eran tristi i bei cantori
a le nostre dipartite.
Ma pur oggi, o amica, dite:
non udite i nuovi cori?
Ne’ religiosi albori
sorge Roma, augusta e mite;
e le sue cupole ardite
prende il sole e i vasti fòri,
augurando a’ nostri amori.
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