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Giosuè Carducci - Juvenilia (1850)
Libro III - A un cavallo
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L.
A UN CAVALLO
Viva, o prode corsiero! A te la palma,
A te del circo il plaüdir fremente!
L’uom che te bruta disse ignobil salma,
4Per te lo giuro, a sé adulando ei mente.
Da quel corpo tuo bello oh come l’alma
Splendeva, a i premi ed a le mète ardente:
Or posi; e guardi in tua leggiadra calma
8I vinti angli polledri alteramente.
E vinto avresti quei famosi tanto,
Quei che immortali Automedon giugnea
11E sferzava il Pelide in ripa a Csanto.
Deh, ché non ferve a te l’arena elea,
E de l’uguale a’ dii Pindaro il canto
14Ché non ti segue là su l’onda alfea?
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