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Giosuè Carducci - Juvenilia (1850)
Libro III - Ad Antonio Gussalli
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Qual tra le íngiure di Fortuna e i danni
I dí traesse di conforto nudi,
Pur preparando ne’ solinghi studi
4Questa Italia novella a liberi anni,
Quel grande cui tremâr preti e tiranni
E d’ogní servitú gli eterni drudi
Quand’ei gli ozi turbò de’ tristi ludi
8Cui diritto è forza e son ragion gl’inganni,
Narrasti, ospite egregio; e i degni accenti,
Che pietà di suo zel dritto infiammava,
11Piú vivi spirti a l’amor santo dierci.
Oh degno ei ben che de le fiacche menti
L’oblio lui segua e de la turba prava
14E il feroce oltre al rogo odio de’ cherci!
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