< Juvenilia < Libro V
Questo testo è stato riletto e controllato.
Libro V - A Messerino
Libro V - Il Burchiello ai linguaioli Libro V - Sur un canonico che lesse un discorso di pedagogia


LXXVIII.

A MESSERINO


S’indraca Messerin contro i pedanti,
E del Monti pur ciancia e del Manzoni.
O pecoraio, contastú i caproni?
4Quanti piedi han dirieto e corna avanti?

Questo servo de’ servi de’ menanti,
Spazzaturaio di composizioni,
Piglia del campo anch’egli e fa sermoni
8E se l’allaccia tra’ filosofanti.

Or credi tu de la viltà natia
Esserti scosso per tuffar le mani
11Dentro l’inchiostro d’una stamperia?

Va ficcati in un cèsso o datti a’ cani!
Che se tu me ’l chiedessi in cortesia
14Pur ginocchione e con giunte le mani


Per lo dio de’ cristiani,
Un calcio mio non ti vorrei donare;
17E ragghia a posta tua se sai ragghiare.

Gli scudi che vuoi dare
Per far dietro a’ pedanti il buggerio,
20Se fussin soldi loderesti Iddio.

Omicciattolo mio,
Vuoi farla da leone, e se’ asinello
23Che mai si vide il piú pulito e bello.

Mettetegli il corbello,
Carcatelo di ciarpe e di letame,
26E co ’l baston cacciategli la fame.



Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.