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L’ANIMA DI CLEMENTINA.
(La Marchesa Clementina Guasco,
nata della Rovere).
Et sic semper cum Domino erimus. |
(Ep. ad Thess. II, c. 4). |
Sposo, sorella, figlia, e voi, per cui
Data, o fratelli, avrei pur la mia vita,
Amiamoci in Dio! Per meglio amarvi in lui
4Io son partita.
Soffersi in vita, in agonia soffersi,
Ma ne’ dolori mi sostenne un Dio:
Non ne gemete, que’ dolor gli offersi,
8E a’ suoi li unìo.
E s’ebbi in terra alcuni giorni amari,
L’affetto vostro li abbellì cotanto,
Che pur tai giorni a me tornaron cari
12Standovi accanto.
Svelar non debbo s’io già son felice,
Ovver se il prego vostro ancor mi giova:
Amo quel prego: Iddio ven benedice
16Con grazia nova.
Amo quel prego ed ogni dolce segno
Di pia memoria che il mio nome onora;
Ma il duol frenate: nell'eterno regno
20Vedremci ancora.
Il duolo frena, o generoso Carlo:
Sol del mio aspetto nostra figlia è priva:
A lei nel cor sempre del padre io parlo,
24In lei son viva.
Per quell’amor ch’ella a suo padre porta,
Un dì fia moglie ad uom che t’assomigli,
Ed alta gioia splenderà, risorta
28Di lei tra’ figli.
Ed ecco un angiol pur che ti consola,
Ecco una madre che alla figlia resta:
Tal è mia suora; ogni atto, ogni parola
32Di lei l’attesta.
E Clementina pur, benchè offuscati
Sien vostri sguardi, presso a voi rimane:
L’alme, che han vita in Dio, dai loro amati
36Non son lontane.
Fra le mie braccia siete ad ogni istante,
E bacio vostre lagrime pietose,
E forte amor v’ispiro a tutte sante
40Bellezze ascose.
Fuggon siccome rapid’ombra gli anni,
Comun palestra a carità e dolore:
Me troverete dopo brevi affanni
44Appo il Signore!