< L'Atlantide (1897)
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Per la ristampa dell'Atlantide
PER LA RISTAMPA DELL’ATLANTIDE
Questo poema mio di nuovo conio,
In cui gli onesti esalto, i rei dilanio,
Da un angelo fu scritto e da un demonio
4Col sangue del mio cuore e del mio cranio.
Quei che fan da compagni a Sant’Antonio
Grugniscon che nel brago io l’ale impanio;
Che d’ira solo e di livore io smanio,
8E l’arte infamo e il buon paese ausonio.
O caste fogne, o verecondi truogoli,
L’Arte è raggio di sol che non s’impegola;
11Il Ver non ama ambagi ed arzigogoli;
E se al flagello mio fremono e stridono
Aristarchi in livrea, Lucrezio in fregola,
14La mia coscienza e l’Ideal mi arridono.
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