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Gabriele D'Annunzio - L'Isottèo (1886)
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Surse pronto il re musico; ed il lesto
piè mosse in cerca de 'l beato giglio.
E a l'antico giaciglio
di Vigorina giunse trepidando.
5Vide lo stelo e vide anche l'anello;
e lo stel ne 'l cerchietto
pareva il dito fragile e mortale
d'una ninfa cangiata in arboscello.
Ma il sire, a tal conspetto,
10non osò porre la sua man regale
su l'anello fatale;
poiché, da quando l'erbe a Vigorina
furon fiorito letto,
il giglio erasi aperto a la divina
15luce, non più da 'l calice constretto;
e Astìoco, in tòr la pietra alabandina,
infranto avrebbe il giglio verginale
che a 'l sol ridea, si dolce palpitando. -
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