< L'Isottèo < Isaotta nel bosco
Questo testo è completo. |
Gabriele D'Annunzio - L'Isottèo (1886)
◄ | Isaotta nel bosco - Ballata settima | Isaotta nel bosco - Ballata nona | ► |
Meriggiava quel re, sotto il pomario
che splendeva a' suoi dì come un tesoro.
Cadeano i frutti d'oro
gravi su 'l suolo in torno, a quando a quando.
5Rendean per l'aria in torno una fragranza
di miel, così gioconda
che al cuor giungeva quale un vin di rose.
E il buon Astìoco, in mezzo a l'abondanza
de' frutti, di profonda
10dolcezza pieno l'anima, si pose
a laudare le ascose
virtuti de la terra in un poema.
Giunto era a la seconda
canzone quando, senz'alcuna tema,
15ei scorse Elai. Qual re di Trebisonda,
il capo cinto avea d'un diadema
ed il petto di pietre preziose
che vincevano il dì riscintillando.
Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.