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Gabriele D'Annunzio - L'Isottèo (1886)
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Pur ieri (uscìan da la recente piova
i cieli, tersi più che vetri schietti)
andavam co’ ginnetti
pe’ boschi de la valle cavalcando.
5Ella, dritta in arcioni, agile e franca,
reggea ne ’l pugno i freni
e moveali con varia maestrìa.
Piegava ad arco il ginneto la bianca
chioma e fervea con leni
10giochi, sommesso a quella tirannìa;
e la sua leggiadrìa
e la beltà d’Isotta e il bosco intento
e li albori sereni,
che di velari penduli d’argento
15adornavano il bosco in tutti i seni,
facean così gentil componimento
ch’io mi chiesi: - Non forse in lor balìa
hannomi i Sogni? - E stetti dubitando.
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