< L'Isottèo < Isaotta nel bosco
Questo testo è completo. |
Gabriele D'Annunzio - L'Isottèo (1886)
◄ | Isaotta nel bosco - Ballata quarta | Isaotta nel bosco - Ballata sesta | ► |
Riprendemmo la via, con i ginnetti
ch'eran più vivi e più giocondi. Al corso
anelavano, e il morso
tingean di calda bava, scalpitando.
5Ora la selva, innanzi a li occhi nostri,
misteriosa e grave,
ergeva i tronchi e i rami a 'l ciel maggiori;
e, lunga componendo ala di chiostri,
volgeasi in ampia nave,
10qual dòmo, o spaziava in alti fòri.
Avea cupi romori.
Ella disse: - Non dunque tal sentiere
mena a 'l loco soave
u' la Bella, aspettando il Cavaliere,
15dorme sepolta in tra le chiome flave
che crebbero per mille primavere? -
Ond'io sorrisi. Ed ella: - Or quali amori
sogna colei ne l'animo, aspettando? -
Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.