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Gabriele D'Annunzio - L'Isottèo (1886)
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Il mister favoloso in cui la selva
era sommersa, e quella voce umana
che dava ad una vana
ombra la vita, e quel chiarore blando,
5il senso mi cingean di tal malìa
ch'io mi credeva udire
suono di corni in lontananza ròco
e veder cervi a mezzo de la via,
grandi e candidi, escire
10con in fronte una croce alta di fuoco.
Strano li alberi gioco
facean di luci. L'un parea, tra' rai,
smeraldi partorire;
l'altro balzar da li orridi prunai
15come serpente, in mal attorte spire.
Disse Madonna: - Si convenne Elai
un tempo con Astìoco in questo loco,
il qual re meriggiava poetando.
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