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Gabriele D'Annunzio - L'Isottèo (1886)
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Ella disse: - Cerchiamo le viole
tra l’erbe, ché non son lungi nascoste. -
(O fiori, che a me foste
cagion di gaudio, vostro pregio io spando.)
5Balzai a terra; ed ella, anche d’un salto,
vennemi sovra il petto,
ridendo. Propagaronsi per l’ôra
le freschissime risa, in mezzo a l’alto
silenzio; ed il ginnetto
10anitrì ver la dolce sua signora.
Noi ci mettemmo allora
su l’odorosa traccia a ricercare
ne ’l bosco giovinetto.
Chini su ’l suol pratìo, senza parlare,
15noi eravamo intesi a quel diletto.
S’udivano i cavalli pascolare
da presso e impazienti ad ora ad ora
scuoter li arcioni, forte respirando.
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