Questo testo è completo. |
◄ | Tavola I. | Tavole III. IV. V. VI. VII. VIII. IX. | ► |
TAVOLA II.
I tentativi da noi fatti per iscoprire la città che può avere un probabile diritto a questa curiosa serie di monete, sono tornati quasi al tutto inutili. L’effetto principale delle nostre ricerche è stato l’avere scoperto, che queste monete, le quali sono tra le meno comuni della classe, non provengono se non dalle parti più interne dell’ Etruria mediterranea o subapennina. Di più esse non hanno alcuna relazione né con la metropoli di quella parte della provincia, che è Cortona, né con alcuna delle colonie uscite da lei. una tale esclusione dalle città più nobili dell’Apennino e insieme la necessità di pure contenerci nell’interno di que’ monti e di quelle amene ed ubertose valli conducono il nostro pensiero a Fiesole e a Siena, città che quantunque tra loro distanti, sono le sole dell’Apennino che non sieno collegate con Cortona o con le sue colonie.
Al difetto dell’epigrafe, che ne avrebbe recato in mostra il nome della città, ben si vede che qui vi suplivano le imagini le quali vi sono scolpite. Il diritto rappresenta un aruspice od altro qualsiasi interprete di quelle idolatriche superstizioni. Il berretto che ha in capo esser deve il modello di quel che i sacerdoti romani, i flamini in particolare, ad imitazione degli etruschi, adoperavano nelle loro funzioni e ceremonie. Nel rovescio il coltello e la scure, armi usate a scannare e sviscerare le vittime, ne fa quasi credere, che qui non si alluda se non all’aruspicina ch’ ebbe tanto grido e fors’anche sua prima origine in Etruria. E ben chi sapesse additarci quale sia stata la particolare città etrusca, ove la follia e l’ inganno di quesl’artifizio la prima volta ottenne autorità, ci avrebbe forse ad un tempo additata la città padrona di questa serie.
Su la destra del coltello truovasi costantemente rilevata la lettera (. S’ ingannerebbe per ventura chi la prendesse per iniziale d’ un nome di città o di popolo. Le serie seguenti c’insegneranno, che cotali lettere, o sieno nate in rilievo con la moneta, o impressevi dipoi in incavo su la moneta già fusa, non possono prendersi in questa significazione: anzi la loro varietà in una serie medesima sarà, noi lo crediamo, bastevole a toglier dall’animo de’ moderni Edipi ogni voglia di darne una interpretazione che riuscir possa plausibile e ragionata.
E questa la sola serie di monete fuse etrusche, la quale si palesi disciolta da ogni relazione con altre serie di città nazionali o straniere: la qual cosa rende forse più malagevole l’ accertarne la vera patria.